Come ci avverte nella prefazione lo stesso autore, questo libro non e' un romanzo. Il film omonimo Kaurismäki lo diresse nel 2002, ed oggi Iperborea pubblica la traduzione della sceneggiatura che ne era all'origine.
Un uomo arriva una notte in treno in una citta' finlandese, con una valigia contenente i suoi averi. Tutto e' chiuso, non c'e' un bar aperto dove aspettare l'alba, e il nostro decide di appisolarsi su una panchina. Pessima idea, perche' 3 teppisti sadici lo sorprendono, lo derubano, picchiano a sangue e tentano persino di bruciarlo vivo.
Scampato per miracolo alla morte, il nostro personaggio si risveglia dal coma ma non ricorda nulla della sua vita precedente. Senza un nome, un passato, un' identita' e soprattutto senza soldi, si avventura nella parte degradata della citta' e trova amici e compassione tra poveri che abitano nei containers vicino al porto. Da qui in poi seguiremo la malinconica ed esilarante ricerca di M, come viene ribattezzato, di una nuova vita un nuovo amore e un nuovo lavoro.
Vidi il film all'epoca in cui uscì, e rimasi -come sempre capita quando si vedono I film di Kaurismäki- colpita e commossa. Nonostante gli anni e il fatto che gia' conosca la storia, questo libro si legge molto piacevolmente e lascia nel finale la stessa calda e luminosa sensazione che qualcosa di buono al mondo puo' accadere.
I dialoghi di questa sceneggiatura sono veloci, secchi, senza fronzoli come tipico dei film di Kaurismäki e proprio per questo pieni di sottile e surreale umorismo. Nonostante l'economia delle descrizioni, Kaurismäki riesce sempre ad infilare qua e la' un commento personale sui personaggi o la surrealta' di quella o questa situazione, come ad esempio quando definisce la faccia di M “da clown triste” o quando descrive con sarcastica lucidita' I tic degli impiegati bancari. Si ha l'impressione che esista una realta' parallela in cui questi matti esistono per davvero, ma a ben guardarli non sono tanto diversi dalle persone che incontriamo ogni giorno, compresi noi stessi!
I personaggi sono bizzarri ma ognuno con una morale: ad esempio Anttila, il poliziotto che affitta a prezzi da strozzino il container dove M andra' a vivere, che fa il duro, ma alla fine ha un buon senso della giustizia; la malinconica Irma, che come un fiore non troppo fresco ancora aspetta che qualcuno si accorga di lei e la porti via da una mensola solitaria e polverosa; Nieminen che salva M e lo porta dal “popolo dei containers”, i pazzi impiegati dell'esercito della salvezza, etc. La storia di per se' e' il trionfo delle piccole cose, dei piccoli momenti che cambiano la vita.
La satira di Kaurismäki critica quietamente ma con fermezza la burocrazia e le convenzioni, la loro mancanza di flessibilita' e umanita' per cui chi e' senza nome non ha importanza e un pezzo di carta vale piu' della vera identita' di una persona. Allo stesso tempo vengono premiati i coraggiosi, i generosi, quelli che non hanno nulla ma provano ogni giorno ad essere felici, insieme agli altri.
La passione per la musica e il rock-blues di KaurismÄki aleggiano qua e la' tra le pagine senza mai diventare auto citative come potrebbe essere un in libro di Hornby.
L'umorismo di Kaurismäki e' nero, sottile, impalpabile, nascosto nelle cose quotidiane, certamente non e' “visibile” a tutti. Due giorni dopo aver finito di leggere questo libro, in tv hanno trasmesso di nuovo il film, e mi ha divertito ancora molto. Trovo che questa sia una grande qualita', sia per il film che per la sceneggiatura. Sottovoce come e' suo stile, Kaurismäki ci ricorda il potere della speranza, dell'essere generosi, dell'amore e come la felicita' sia in realta', molto semplice.
(Aki Kaurismaki "L'uomo senza passato" 2009 Iperborea)
1 commento:
Nel titolo potevi mettere anche Wodka, la Wodka è molto importante nell'universo Kaurismaki:-)
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