lunedì 5 aprile 2010

David Foster Wallace 1 : "Girl With Curious Hair"




Sono sempre un pò in imbarazzo quando parlo di un autore considerato unanimemente un genio: ho paura di dire qualche stupidaggine e fare la figura della tonta. Ma lo faccio ugualmente.

"Girl With Curious Hair" (tradotto in Italia come "La ragazza dai capelli strani") è il primo libro di David Foster Wallace che ho preso in mano e mentre lo leggevo m' è venuto più volte in mente Philip K. Dick: entrambi erano provvisti di un talento visionario, una visione cristallina e delirante della realtà, come la pallottola di diamante del Colonnello Kurtz.
Scrittore, professore universitario e apprezzato intellettuale, Wallace come Dick distorceva gli avvenimenti in modo psichedelico, anche se -diversamente da lui- non aveva visioni del futuro, ma guardava il passato ed il presente in uno specchio deformante.
Dunque, per quanto le ambientazioni siano riconducibili alla quotidianità, dal dietro le quinte di un talk show all'ufficio di Lyndon Johnson, i racconti sono tutti pervasi da un senso di algida iperealtà da cui emerge un nucleo di inquietudine e stupore, quasi che lo scrittore avesse scelto l'angolo più impensabile ed angusto per osservare gli avvenimenti e riportarceli.

La title track (se vogliamo chiamarla così) racconta la serata al concerto di Keith Jarret di Sick Puppy, un figlio di papà completamente pazzo che accompagnandosi ad un gruppo di punk dà sfogo -come una sorta di "American Psyco" dalla faccia pulita e l'anima marcia- al suo sadismo, in quella che può essere letta come metafora del potere delle classi dominanti che si serve del basso proletariato (e della sua violenza) per raggiungere i propri scopi.
In "Little expressionless animals" -una delle storie che ho preferito- i drammi dell'intero cast del quiz show "Jeopardy", autori e concorrenti, vengono sezionati con mano chirurgica di pari passo con il progredire delle puntate televisive. Persone esistenti e personaggi inventati mescolano i loro destini in un tessuto inestricabile.
"My apparition" ha per protagonista un'attrice televisiva che descrive la sua apparizione al David Letterman Show e solo dopo pagine e pagine di precisa e puntigliosa resa degli eventi, immersi nell'atmosfera creata dall'assunzione di Xanax, è rivelata la dolorosa realtà che chiude e dà senso a tutto il racconto.
"Here and there" è scritto in flusso di coscienza, come una seduta di terapia in cui un ragazzo (forse un alter ego dello stesso Wallace) analizza ossessivamente il rapporto con la sua fidanzata e in "Say Never" la voce di ogni personaggio coinvolto narra separata dalle altre la sua parte di storia.
Separazione sembra una parola chiave di questa raccolta: tutti i personaggi sono irraggiungibili. Avvicinarsi, esplorare l'essenza dell'altro, entrare in vera intimità è insopportabilmente doloroso e anche quando ne fossero capaci, loro non osano o non vogliono farlo, tutt'al più osservano con struggimento, ma rimangono quello che sono e dove sono, senza muoversi di un passo, autisticamente isolati da tutto il resto.

Titoli di giornali, interviste, terza persona, la narrazione è complessa, cambia continuamente, il linguaggio è preciso, studiato e tutt'altro che semplice (pur conoscendo bene l'Inglese ho avuto qualche difficoltà) e spesso si sviluppa in meditazioni avviluppate su loro stesse che paiono essere il marchio di fabbrica di questo scrittore, tanto che molti siti ne parlano. Il lato negativo di un autore così complesso è l'eccessiva quantità di elementi, di piani di lettura, l' intelligenza esasperata che rischia di far diventare Wallace uno "scrittore per scrittori".
Se infatti dietro alle storie ci sono significati qui (pur non sopraffacendo la narrazione) sono forse troppo presenti a chi scrive e a volte oscuri al lettore -che sia un problema di cultura?.

Nell'edizione Italiana (Minimum Fax) non troverete il romanzo breve "Westward the course of the empire takes its way", uno scritto tanto estenuante e complesso che ho rinunciato a finirlo. Comunque è stato pubblicato sempre da Minimum Fax col titolo di "Verso Occidente l'impero dirige il suo corso" e mi riprometto di tentare nuovamente la lettura.
Un autore non facile, comunque da conoscere.

(David Foster Wallace "Girl With Curious Hair" Abacus 2009)

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