mercoledì 5 agosto 2009

I luoghi del leggere 1

Cosa c'è di meglio che leggere a letto? Io ne ho bisogno, non posso farne a meno. Se vado a dormire e spengo la luce senza aver letto almeno una riga di un libro mi sembra di non aver chiuso degnamente la giornata.
Ricordo che quand'ero piccola mia nonna che soffriva d'insonnia restava sveglia per ore a leggere a letto: vedevo la luce accesa nella sua stanza. Leggeva soprattutto gialli, Edgar Wallace, Agatha Christie. Non le piaceva Nero Wolfe. Io non ho mai letto nessuno dei tre. Però m'immagino che bello doveva essere, nel silenzio della casa addormentata (salvo me), esser soli coi propri libri, nella propria bolla dove tempo e spazio non contavano più, contavano solo le storie.
Quando invece dormi con qualcuno, non c'è solitudine. Per quanto ognuno si legga il suo libro, non sei mai del tutto solo e se l'altro comincia a raccontarti troppo a lungo e troppo spesso cosa sta leggendo lui...beh, può veramente rovinarti il piacere. Anche se a volte può essere bello, come per esempio si è letto lo stesso libro e lo si commenta, si condividono le impressioni.
A volte ci si può attardare a leggere a letto la domenica mattina, e si assapora un gran senso di libertà. Billy Pilgrim e Gordon Pym prendono il potere, chi se ne frega della casa, chi se ne frega del pranzo, c'è tempo.
Conosco gente poi, che ha finto di essere malata per saltare la scuola e rimanere a letto a finire indisturbata il proprio libro. Papà e mamma non ti disturberebbero mai quando hai la febbre o il mal di pancia...Anzi, magari corrono fuori a comprarti un giornaletto o un libro...

2 commenti:

Gemelle a rotelle ha detto...

Ah, quando ci compravano i giornaletti! era una festa ammalarsi!
Adesso aspetto il numero sulla lettura sul cesso...

Gemelle a rotelle ha detto...

Quello lo lascio come piatto forte...