sabato 4 gennaio 2014

Dal buco della serratura: "Due Storie Sporche" Alan Bennett

Se fino agli anni sessanta gli inglesi avevano la nomea di bacchettoni terrorizzati dal sesso, dagli anni ottanta in poi la loro immagine è progressivamente cambiata, e le giovani generazioni si sono dimostrate sessualmente molto più libere, abbastanza spregiudicate e un tantino inconsapevoli delle conseguenze (ricordo il fenomeno delle mamme teen-ager, che in Inghilterra fino a qualche anno fa erano un piccolo esercito e al quale MTV ha anche dedicato un format). Secoli di moralismo (e la religione cristiana) non si cancellano però facilmente, e da questa dicotomia sbocciano le “Due storie sporche” di Alan Bennett, in cui gli atteggiamenti sessuali del popolo d'Albione trovano il loro posto e sono adeguatamente sferzati dall'umorismo brillante di questo scrittore, che ne mette in luce i lati contraddittori e ridicoli.
Nel primo racconto, “Mrs Donanldson ringiovanisce”, incontriamo una non ancora sessantenne piacente vedova che per arrotondare lavora come finta malata in un ospedale a beneficio di praticanti di medicina. Suo compito è fingere sintomi di varia natura o talvolta sostenere in veste di figlia o di moglie la performance di altri colleghi. Oltre a ciò affitta parte della sua casa a studenti universitari. Sarebbe di per sé una situazione abbastanza interessante, ma quando un giorno l'attuale coppia di inquilini si trova nell'impossibilità di pagare l'affitto, le fanno una proposta abbastanza particolare. Mrs Donaldson accetta e le conseguenze saranno imprevedibili. Così una donna ormai ritirata dalla mondanità e che non rimpiange particolarmente la compagnia del marito morto -terribilmente noioso- riscoprirà il sesso in modo inaspettato. Mrs Donaldson è ben consapevole della propria età e constata, nonostante le proposte di un medico e di un collega all'ospedale, la differenza tra il suo corpo di donna matura e quello molto più giovane dei propri inquilini; tuttavia non prova invidia per loro, e riesce a sublimare la sua soddisfazione attraverso quella di altri. Assistiamo ad un confronto tra due generazioni che hanno vissuto e vivono il sesso il maniera totalmente opposta, chi come un dovere coniugale che avrebbe potuto essere più appagante, e chi come un esercizio ginnico ed esibizionistico che a tratti diventa puro spettacolo.
Mr Alan Python Bennett
Più classico e teatrale è l'impianto di “Mrs Forbes non deve sapere”, dove troviamo la borghesissima Mrs Forbes alle prese col matrimonio del figlio Graham con la poco attraente ma ricchissima Betty. Graham è bellissimo, narciso ed egocentrico, e la mamma -nonostante si applichi con caparbia devozione alla perfetta organizzazione dell'evento- non è per niente contenta della scelta di una donna non esteticamente alla sua altezza (anche se c'è da scommettere che nessuna a parte lei lo sarebbe); il pacioso e apparentemente innocuo marito non è invece per niente turbato e sembra anzi divertirsi un mucchio a punzecchiare la consorte non appena se ne presenti l'occasione. Nonostante i timori e le lamentele di Mrs Forbes alla fine tutto funziona a meraviglia, e il matrimonio di Graham e Betty sembra veramente un successo, anche se niente è come appare in superficie. Tutti hanno uno o più segreti in questa storia e sono quelli che la nostra protagonista, perbenista e ottusa, non dovrebbe conoscere. E' come un gioco in cui nessuno sa cosa gli altri sanno, ma tutti pensano che lei, solo lei, non sappia niente. I temi e i personaggi sono in questo racconto più facilmente riconducibili ad altri libri in cui lo scrittore e commediografo sferzava il moralismo borghese, anche se qui l'azione è serratissima e costruita attraverso continue sorprese. I colpi di scena si susseguono fino all'ultima pagina e sembra non esserci fine alle cose non dette. Al contrario del primo racconto, qui il lettore è costantemente informato di ogni cosa e può così osservare con lo stesso divertimento e distacco del narratore l'evolversi della vicenda e apprezzare il rutilante e perfetto ritmo comico.
Bennett ha scelto di osservare il comune senso del pudore e del sesso con gli occhi di due donne agli antipodi, e le interpreta con grande finezza e partecipazione: è facile affezionarsi a Mrs Donaldson, ma nemmeno si riesce a detestare la rigida Mrs Forbes; il punto di vista femminile è di per sé una scelta originale e mette al centro di un aspetto sempre più stereotipato e mercificato della vita due signore non più giovanissime che non rappresentano nella sessualità della società dei consumi un elemento appetibile, dimostrando quanto sotto sotto il moralismo ed i pregiudizi siano tutt'altro che superati. Potete ritrovarvi o meno in questa lettura (anche l'autore potrebbe non essere d'accordo), ma una cosa è certa, vi divertirete tantissimo a leggere questo libro.


(Alan Bennett “Due Storie Sporche” Adelphi, 2011)

2 commenti:

monty ha detto...

Voto per il primo racconto :)

Gemelle a rotelle ha detto...

E' anche il mio preferito. Però il secondo è veramente esilarante!