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Jackson Pollock "Number 8" |
Quando un grande (o grandissimo in
questo caso) scrittore muore, in genere succedono due cose: la prima
è che vengono ripubblicati tutti i suoi libri in modo che chi non lo
conosce possa scoprirlo; la seconda è che gli eredi dell'artista
frugano nei suoi cassetti e ne traggono una serie di inediti che
vengono dati alle stampe fidando che la rinnovata celebrità del caro
estinto li farà vendere. Anche se entrambe queste cose sono successe
(in modo molto discreto e rispettoso, per la verità) per Kurt
Vonnegut, “Baci da 100 dollari” non appartiene a nessuna delle
categorie di cui sopra.
Si tratta infatti di una raccolta di
racconti pubblicati da riviste Americane come Collier's,
Ladies' Home Journal e The Saturday Evening Post
negli anni del dopo guerra. Una specie di prequel a quella che
sarebbe stata una delle opere più sconvolgenti e meravigliose della
letteratura contemporanea.
Prima di frantumare
il tempo e riuscire ad elaborare (senza poterlo mai esaurire, ahimè)
il dolore della guerra, prima di Tralfamadore, e degli Infundibuli
Cronosinclastici, prima di tessere trame sconcertanti e diventare un
simbolo della controcultura Kurt Vonnegut scriveva racconti
divertenti, tristi, popolati di personaggi bislacchi ed illuminati da
una luce dolce e stramba.
Ci sono scienziati
che vivono insieme a frigoriferi robot, vedove di guerra, vecchi
dalla pronuncia scorretta, colleghi burloni e così via, persone che
affrontano il mondo e le cose che accadono loro e che in molti casi
avranno la vita cambiata dalle proprie azioni.
Storie limpide e
senza trucchi o trabocchetti nel finale (una tecnica abbastanza
diffusa nei racconti brevi), in cui prevale la curiosità per le
reazioni umane, e per il “come va a finire”. E si srotolano quasi
con dolcezza, anche quando affrontano argomenti dolorosi e creano
tensioni a cui è difficile non partecipare. In “Ruth” ad
esempio, una giovane donna, incinta, che ha appena perso il marito,
si trova ad affrontare una suocera morbosa che vive nel ricordo del
figlio e vuole perpetuarlo a modo suo; “La voce del denaro” e
“Gli imbroglioni” pongono questioni morali a cui lo scrittore dà
una risposta ottimista e fiduciosa nell'uomo.
Non tutto va
liscio, ed a volte l'esito delude, come in “Tango”, un racconto
condotto sul filo di una brillante sicumera tipicamente
Vonneguttiana, ma abbastanza sconclusionato, senza un senso profondo
né un vero finale; “Spegniti breve candela” è l'unica storia a
ricorrere al finale a sorpresa di cui parlavo all'inizio, ma è tanto
prevedibile che la sorpresa non c'è.
In generale
comunque, il bersaglio è centrato: tra i racconti migliori “Con la
mano sull'accelleratore” e “Baci da 100 dollari” in cui le
vittime di atteggiamenti comuni e fastidiosi dell'uomo medio, di
piccoli velenosi soprusi quotidiani, reagiscono e si difendono.
Questa “sistemazione dei torti” è un elemento importante di
queste storie in cui c'è ancora la speranza (o forse il disperato
desiderio) che le cose, se tutti s'impegnano, possano migliorare, un
sentimento che si tramuterà in amarezza e rassegnazione per
l'incorreggibilità e del genere umano.
Anche se questo non
è il Vonnegut che la maggior parte del pubblico conosce, sotto la
superficie dei racconti dalla struttura semplice e forse (dati i
committenti) un po' addomesticata ribollono gli elementi ricorrenti
della sua letteratura a venire: il fantastico e l'assurdo, la guerra,
l'incontro tra bene e male, il destino e perfino la passione per
l'arte moderna, tenuti insieme dal suo umorismo e da una sensibilità
fuori dal comune.
Per chi lo ama è
un ritorno alle origini che aiuta a conoscerlo meglio, ad
affezionarcisi anche di più. Per chi non ha mai letto niente di suo
o non ha digerito le opere più ardite è l'occasione per avvicinarsi
e riavvicinarsi in maniera più “morbida” al suo lavoro.
A rendere ancor più
pregevole il volume ci sono molti disegni dello stesso Vonnegut ed
una bella prefazione di Dave Eggers.
(Kurt Vonnegut
“Baci da 100 dollari” 2011 ISBN Edizioni)
2 commenti:
E dunque a che punto sei con la
lettura dell'opera omnia di Kurt?
A buon punto, ma mi manca ancora un pò di roba...
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