sabato 2 ottobre 2010

BaaaBaaa Black Sheep! Ascanio Celestini, "La Pecora Nera"

Ascanio Celestini ha uno stile asciutto, che non si concede ammiccamenti e facilonerie. E' amaro, ed anche questo mi piace. Ridi solo quando lui te lo permette ed anche allora è un riso che un pò ti va di traverso, perchè se ci pensi bene, non c'è proprio niente da ridere.

"La pecora nera" è il testo di uno spettacolo da poco diventato anche un film e tratta il tema dei manicomi e della malattia mentale.

Nicola è entrato in manicomio quando era un ragazzino. C'è arrivato quasi per errore e ci è rimasto tutta la vita; forse era già matto da piccolo, forse è diventato matto a furia di elettroshock e pastiglie colorate, di solitudine e mancanza d'amore. Magari non è matto per niente. Dal mondo dentro la sua testa, di rinnegato, di escluso, riesce a vedere tante cose come realmente sono, le distorce fino a coglierne l'essenza e ce le restituisce crude e  indigeribili.
E ricorda il mondo com'era quando è nato, nei Favolosi Anni Sessanta, sull'orlo di un cambiamento epocale che avrebbe travolto tutto e portato meravigliose illusioni naufragate in un mare di merci e di desideri ridicoli e vuoti. Vorrebbe forse provare a ricomporre le cose, a metterle a posto una volta per tutte e per questo continua a tornarci incessantemente. La sua vita si è fermata lì. Ma ormai Nicola è perduto. Troppo isolamento, troppe pasticche, troppo buio.
I Favolosi Anni Sessanta sono finiti e si sono portati via i sogni di tutto un paese, di tutto il mondo. Ciò che resta, ciò che resta a noi e a Nicola è l'incredibile solitudine del "Manicomio Elettrico", che ha svuotato la vita di senso ma che ormai è la nostra casa e l'unica compagnia.

Non dico di più. Aggiungo solamente che rispetto al collega Filippo Timi recensito qualche mese fa in questo blog , Celestini non vuole scrivere un romanzo ma restituire il testo teatrale e per questo motivo, pur essendo una bella lettura, si ha la percezione che solo la voce e la faccia di Ascanio possano completarla.
Pubblico anche il link al sito di Ascanio Celestini dove racconta in forma di diario come "La pecora nera" è diventato un film.

(Ascanio Celestini "La pecora nera", 2006 Einaudi)

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