mercoledì 2 dicembre 2009

Back in time! A.M. Homes "Jack"


Ovvero, cosa succede ad un adolescente americano quando scopre che suo padre se n’è andato di casa perché è gay. Da questa premessa che può essere più o meno drammatica, A.M. Homes, a soli diciannove anni ha tratto questo romanzo, incredibilmente maturo e consapevole.

Jack è un ragazzo normale, mediamente problematico, gioca a basket e dopo due anni dalla separazione dei genitori, viene finalmente messo a parte della verità.

Le sue prime reazioni sono prevedibili, vergogna, terrore che qualche compagno venga a conoscenza del terribile segreto e faccia l’equazione tale padre tale figlio, una serie di gaffes e di considerazioni decisamente comiche. Sua madre, nonostante non sia una frikkettona hippy radicale (anzi, è molto “media”) cerca di convincerlo che non c’è niente di male nel nuovo modo di vivere di suo padre. Le cose sembrano destinate a non riaggiustarsi mai. Jack vede il suo futuro come un’infinita proiezione del momento presente, degli sfottò, della sua scarsa popolarità, del suo sentirsi inadeguato ed escluso con quella sua famiglia sbilenca e così fuori dagli schemi.

Poi però, si rende conto che le cose non restano sempre uguali. Ma anche che le famiglie perfette a volte non sono così perfette, che non è l’unico ad avere certi problemi, e che anche lui può piacere ad una ragazza carina. La vita cambia, diventa tridimensionale, alcuni dolori sono superati, molte paure si dissolvono, altre se ne scoprono e alla fine Jack sa che può affrontare il futuro.

Con una narrazione leggera e divertente, la scrittrice americana racconta un intreccio tutt’altro che semplice da rendere senza cadere (soprattutto all’età in cui fu scritto il romanzo) in trappole come la mitizzazione dell’adolescenza o la tentazione di colpevolizzare i genitori per ogni tristezza e difficoltà vissuta dai figli. A.M. Homes affronta in modo realistico argomenti dolorosi, rispettandone la delicatezza, spogliandoli del melodramma gratuito e aggiungendovi uno humour che rende la lettura ancora più gradevole e pervasa da un vago senso di speranza, tipico anch’esso, insieme alla disperazione, degli anni dell’adolescenza.

E’ una lettura che può sicuramente piacere a tutti, coinvolgendo giovani e adulti, chi ha fresche memorie da teen-ager e chi ha bisogno di un piccolo ripasso di quelle emozioni.

Ottima l’edizione Minimum Fax (adoro il formato compatto) con la traduzione di Adelaide Cioni.

(A.M. Homes “Jack” 2004 Minimum Fax)

1 commento:

Gemelle a rotelle ha detto...

Bello! Sembra valga la pena di leggerlo. Come tematiche davvero molto attuale. Bella la foto!!