domenica 16 maggio 2010

Greenpeace al Salone del libro


Se mai prenderò in mano un E-book, sarà solamente per motivi ecologici. E' un oggetto che non mi attira per niente ma a volte non posso fare a meno di pensare che effettivamente, date le condizioni penose del nostro pianeta e il continuo taglia taglia della Foresta Pluviale, un modo per diminuire le dimensioni del disastro sarebbe quello di rinunciare al libro di carta.
In realtà ci sarebbero altre soluzioni.
Una sarebbe quella di sfruttare e favorire la circolazione di libri usati. Oltre ai negozi che ritirano e vendono volumi usati, esistono le biblioteche (dove spesso si trovano libri ormai creduti estinti e che però non riescono sempre ad essere al passo con l'acquisizione delle novità letterarie) il bookcrossing, che permette di leggere e scambiarsi volumi di ogni tipo a titolo completamente gratuito, consentendo anche a chi non ha grandi finanze di accedere a titoli recenti.

Sarebbe auspicabile poi pubblicare meno libri inutili, quelli -per fare un esempio- legati alla sensazione del momento televisivo o a qualche fenomeno effimero,puri oggetti commerciali che vaporizzano le loro potenzialità di vendita in pochi giorni e poi finiscono per la quasi totalità al macero.
Oppure, lo dico senza conoscerne le implicazioni tecniche, gli editori potrebbero utilizzare più carta riciclata. Ormai esistono tali metodi di lavorazione che in taluni casi è quasi indistinguibile da quella vergine.
Le case editrici hanno un ruolo decisivo in questa presa di coscienza ecologica del lettore, per questo Greenpeace ha inaugurato una campagna di sensibilizzazione prendendo in esame la produzione Italiana, proponendo a chi il libro lo pubblica un questionario attraverso il quale verificare quanta carta di quella utilizzata fosse certificata non proveniente dalla Foresta Pluviale.
Alcuni editori sono stati molto disponibili, altri (e mi duole ammetterlo, alcuni dei miei preferiti) non hanno nemmeno risposto al questionario.
Vi invito a consultare la classifica di Greenpeace, a leggere questo articolo e consultare il sito di FSC Italia, sperando di non dover arrivare a rinunciare al fruscìo delle pagine per dormire sonni ecologicamente tranquilli...


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