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Gustave Flaubert |
Non è necessario volersi
cimentare con la scrittura per appassionarsi a questo volume a cura
di Filippo D'Angelo che propone brani di Flaubert, Zola, Proust e
altri intellettuali francesi incentrati sulla sostanza del lavoro
letterario, le sue fatiche, le tentazioni di cedere alle lusinghe del
mercato, i rapporti coi critici, le poche soddisfazioni. La forma è
quella della citazione breve, dell'osservazione puntigliosa, che
rende la lettura divertente e scorrevole. Non si tratta però di una collezione di
aforismi a cui attigere per scrivere un biglietto d'auguri o per
divertire gli amici, bensì di un piccolo trattato in cui si
combinano brillantemente teoria della scrittura, biografia, critica e
storia della letteratura. Troviamo in queste pagine le amicizie tra
letterati e le convinzioni artistiche che li hanno guidati: la parola
d'ordine per tutti è lavoro,
senza il quale non c'è ispirazione che tenga: è quanto Flaubert, già riconosciuto maestro, ripete a Maupassant nelle sue
bellissime lettere, che lo rivelano come un mèntore sincero e
appassionato (“Troppe puttane! Troppo canottaggio! Troppo
esercizio!...Siete nato per fare dei versi, fatene! Tutto il resto
è vano.”); anche Baudelaire nei suoi “Consigli ai giovani
letterati” sceglie un modello di scrittore che non si accontenta
dell'ispirazione e lavora con dedizione, contrapponendolo inaspettatamente al mito dell'artista ribelle e sregolato, mentre
Gide arriva a definire la scrittura un lavoro artigianale. Gli autori sono rigorosi con sé stessi e con i colleghi, quanto più di talento è l'allievo tanto più severe saranno le critiche. Si percepiscono una solidarietà e una compattezza d'intenti
che uniscono questi artisti contro le circostanze e le categorie che minacciano la vita creativa.
che uniscono questi artisti contro le circostanze e le categorie che minacciano la vita creativa.
L'accurato lavoro di ricerca, selezione
e traduzione dell'autore/curatore fa il resto e ci regala un volume
tanto ricco e colto quanto piacevole, che ci aiuta a riscoprire le personalita' lettererarie più importanti di un periodo felicissimo della cultura francese e a
leggere (e scrivere!) con maggiore consapevolezza e piacere.
(“Troppe puttane! Troppo
Canottaggio!”- a cura di Filippo D'Angelo, 2014, Minimum Fax)
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