venerdì 18 luglio 2014

Mentre i mortali comprano: George Saunders, "Nel Paese della Persuasione"

Quando negli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso si iniziò a parlare di consumismo, potere degli oggetti, bisogni indotti e pubblicità, forse nessuno era in grado di prevedere a che punto si sarebbe spinta la faccenda. All'inizio perlomeno se ne parlava, gli intellettuali come Pasolini analizzarono ciò che stava succedendo e lanciarono un grido di allarme per quanto sarebbe potuto accadere. Alcuni scrittori di fantascienza (Pohl e Kornbluth, Orwell) ancora prima ci avevano messo in guardia, ma è stato tutto inutile. Lentamente (ma neanche tanto) e inesorabilmente l'ideologia del commercio come forma suprema di libertà ha preso il sopravvento. Le nuove generazioni non hanno un metro di paragone, così non c'è più limite potenziale al potere della pubblicità e del liberismo.
George Saunders mette in scena in questi racconti un mondo in cui il passo successivo al presente è ormai compiuto: il mercato e tutti i suoi annessi sono diventati la forza motrice dell'esistenza e la pubblicità ha assunto un valore evangelico. Le vite dei personaggi sono scandite dai ritmi degli spot, le situazioni che si trovano a vivere sono tipicamente televisive e tutto è giustificabile con l'obiettivo della vendita, e chi non segue l'onda ha vita dura.
Ecco dunque una mamma che restituisce una maschera che applicata sul viso di un neonato simula dei discorsi che sembrano provenire dal piccolo, venire cortesemente ma fermamente redarguita da un dipendente della ditta produttrice che le racconta quanto sia più interessante un neonato parlante invece di un banale bambino che emette versetti senza senso; un nonno costretto a subire centinaia di messaggi pubblicitari attraverso tutti i canali sensoriali per amore del suo nipotino; una coppia cresciuta in una struttura che si occupa di testare nuovi prodotti che si separa allorchè uno dei due decide che il mondo di fuori è più interessante anche se povero e miserabile. E questo è ancora niente. Procedendo nella lettura i racconti diventano via via più surreali, più claustrofobici e spietati finchè il sistema del libero commercio è diventato l'elemento primario e fondante della vita, il suo solo scopo, vero ideale, l'unico fattore che supera divisioni di genere, di età, di formazione, di religione, di opinione politica. In una parola DIO. “Brad Carrigan, Americano” vive in un reality show e la sua vita è alla totale mercé degli sceneggiatori televisivi, delle risate registrate, degli indici d'ascolto. Solo accettando come normale una realtà totalmente fasulla e rifiutando qualunque scrupolo morale può continuare a vivere agiatamente con l'amore di sua moglie, tra una sigletta e l'altra. Anzi, solo così può continuare a vivere. Perchè se vendere è l'unica azione nobile, se la nuova Bibbia è la pubblicità, qualunque considerazione morale diventa bestemmia. Così cresce un egoismo radicale che diventa virtù, perchè in fondo non è colpa nostra, non ci possiamo fare niente e dobbiamo prima pensare alla felicità di chi ci è vicino. Chi cerca di obiettare a questo sistema viene deriso, escluso, umiliato, annichilito con tutta la violenza possibile.
Vivere nel Paese della Persuasione è decisamente mostruoso, eppure si tratta di un luogo che ricorda da vicino non solo agli Stati Uniti, ma a tutto il mondo occidentale, occupato a vendere senza curarsi ormai se c'è qualcuno che comprerà e a diffondere la propria religione commerciale; un paese in cui i vincenti sono coloro che si adeguano al sistema per entrare a farne parte annullando qualunque moralità.
Dietro alla maschera del nostro benessere e del nostro vivere senza pensieri, delle giustificazioni che ci diamo Saunders ci mostra l'abisso in cui sono precipitate le nostre anime. Lo fa con una scrittura abile, capace di narrare il flusso continuo di immagini catodiche che invadono l'etere, gli occhi e i cervelli saturandoli, e con umorismo acido e surreale che ci rende più facile guardare oltre l'orlo del precipizio, anche se non meno doloroso.


(George Saunders “Nel Paese della Persuasione” 2010 Minimum Fax)

Nessun commento: