martedì 1 gennaio 2013

I migliori

Tra i lettori di questo blog alcuni sono appassionati di classifiche e qualcuno mi ha chiesto, nonostante non sia nelle mie inclinazioni, di  farne una personale dei libri migliori che ho letto nel 2012.
Ci ho pensato un pò. Impossibile, proprio non mi riesce. Per non deludere il mio pubblico però, ho fatto una scelta dei quattro libri/autori che più mi hanno emozionata e colpita, e vi ripropongo i titoli e qualche sensazione, mettendoli in ordine sparso, quindi non c'è un primo, un secondo etc. D'altronde trovo che siano scrittori ed opere così diversi tra loro che sia impossibile paragonarli. Se cliccate sul titolo potete leggere la recensione scritta subito dopo aver letto il libro, chissà se nel frattempo ho cambiato idea su qualcosa.  Buona lettura, Buon 2013!!

Alan Bennett, "La Signora nel Furgone" e "La Sovrana Lettrice". La mia formazione letteraria è di stampo anglosassone, ho iniziato coi romanzi di avventura di Stevenson e Kipling, proseguito con Oscar Wilde, Conan Doyle e i narratori horror ottocenteschi, qualche autore anglo-indiano (Rushdie, Narayan), ma dopo gli anni ottanta, la new wave degli scrittori dell'ecstasy e delle paranoie post adolescenziali mi ha un pò disamorata della letteratura del Regno Unito. Nick Hornby in particolare mi sembra molto sopravvalutato. Ma Alan Bennett è grandioso, acuto, divertente, scrive libri brevi ma succosi e non si limita ad osservare con l'occhio cinico dell'intellettuale distaccato, partecipa alla vita al punto di tenere nel proprio giardino per quasi vent'anni il furgone di una barbona per proteggerla dai vandali e raccontarne la storia con humour e tenerezza. Quando sono triste Alan Bennett mi consola.

Agotha Kristoff, "Trilogia della città di K". Ecco una vera scoperta del 2012. Erano anni che vedevo girare questo libro nelle mani di sconosciuti, ma non avevo la minima idea di cosa si trattasse. Poi un'amica me lo ha regalato. Non la ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto conoscere quest' autrice incredibile, che con materiale limitatissimo (un tempo verbale, frasi brevi, pura descrizione dei fatti) è riuscita a raccontare l'invisibile agli occhi, la solitudine più profonda, il dolore che non si cancella mai, che cambia il cuore. Un libro durissimo, ci vorrà molta forza per leggerlo e non abbandonarlo, perchè a volte fa veramente male, ma sarete ripagati.

Dino Buzzati, "La Boutique del Mistero". Altra scoperta tardiva, ma almeno ci sono arrivata. Buzzati riusciva a dare forma all'inquietudine del quotidiano, a vedere l'ignoto dietro all'apparente banalità della vita, ma anche la favola, il miracolo, l'impossibile che, per chi ci crede, diventa realtà. Era nato a Belluno, ma lavorò e visse moltissimi anni a Milano, e la città si sente, si respira nei suoi racconti anche oggi che è tanto cambiata e non sembra aver più alcun legame con quella degli anni '50 e '60. Invece è ancora lì, nascosta in un angolo e pronta a saltarci alla gola, meno male. Mi sono appena regalata un cofanetto di due volumi di suoi racconti...

Herman Koch "La Cena". Bellissimo, appassionante, agghiacciante. Tutti siamo capaci di qualunque cosa. Per ciò che amiamo veramente saremmo disposti ad annullare tutto quello che abbiamo sempre pensato di essere. Dentro ogni uomo ed ogni donna moderni, borghesi, educati e ben vestiti, dietro ogni sorriso ed ogni convenzione sociale si nasconde un piccolo Neanderthal pronto a scattare e a difendere il suo territorio nella maniera più brutale. A dispetto di qualunque evoluzione. Uno di quei libri che non si riesce a smettere di leggere, ed ogni pagina è un gradino che scendiamo verso il baratro che è dentro di noi.

2 commenti:

monty ha detto...

Alla fine (modalità Al Pacino/Il Padrino "on"):
ti ci abbiamo tirato dentro...

Gemelle a rotelle ha detto...

Un'offerta che non ho potuto rifiutare;P!