mercoledì 21 novembre 2012

Bookcity 2012, un successo!

Lo scorso fine settimana si è svolta la prima edizione di Bookcity Milano, una manifestazione dedicata ai libri. Presentazioni, letture, spettacoli, flash mob, centinaia di iniziative dedicate a piccoli e grandi lettori, che ha attirato una gran quantità di pubblico.
La caratteristica più importante è stata secondo me la capillarità con cui le attività si sono distribuite sul territorio. Infatti, accanto al Castello Sforzesco ed ai grandi teatri milanesi (Il teatro Strehler, il Carcano etc.) sono state coinvolte biblioteche rionali, centri culturali, librerie, distribuiti in tutti gli angoli, anche i più remoti, della città. Non è stato necessario andare in centro per approfittare della festa, è arrivata lei dappertutto.
Tra gli ospiti più illustri ricordo Salman Rushdie, Lùis Sepulveda, e poi Marco Travaglio e Philipe Daverio.
Personalmente ho partecipato come volontaria, traducendo in Lingua dei Segni, insieme ad altre ragazze, alcuni incontri. Un'esperienza bellissima anche se ci è voluta preparazione e -lo ammetto- mi sono scelta interventi complessi: Travaglio, Daverio e Sgarbi.
Tutti e tre difficili da trasmettere, ecco un paio di riflessioni sulle tre esperienze:
Marco Travaglio, lo dico subito, è bello in tv e bello dal vero. Glaciale, a volte un pò contorto, non ha in realtà promosso più di tanto il suo libro "L'illusionista", ma piuttosto riassunto per sommi capi le figure di Bossi, Formigoni e Maroni. Ci sono stati momenti veramente divertenti, soprattutto quando parlava del secondo (e meno male che non traducevo io, sarei scoppiata a ridere) e rispondendo alle domande del pubblico ha dato la sua opinione rispetto ai recenti servizi giornalistici che hanno individuato le debolezze di Di Pietro e del suo partito. E'stato evidente una volta di più che Travaglio lavora sulla memoria, punto debole degli italiani. Ci trovavamo sul palco del Teatro Strehler, con un finto tappeto di foglie e una gigantesca statua funeraria, elementi della scenografici dello spettacolo attualmente in scena, ma che hanno dato un tocco lugubre alla discussione.
Siccome ho avuto qualche difficoltà a tradurre Travaglio, ho passato il pomeriggio a prepararmi per fare bella figura con Philippe Daverio, ho guardato e tradotto nel mio salotto diversi filmati.                             Già tre quarti d'ora prima del suo intervento, Villa Necchi Campiglio era presa d'assalto dai suoi fan e molti se ne sono andati arrabbiatissimi perchè i posti erano esauriti. Chi l'avrebbe detto...Personalmente trovo che Daverio sia un grande divulgatore, che riesce a rendere appetibile la materia senza mai scendere di livello. Infatti, non rinuncia mai al suo linguaggio decisamente "alto" rispetto alla povertà televisiva, ma si autodefinisce (con un pizzico di vanità forse) un semplice "curioso" e dichiara di guardare alla storia come ad un lungo pettegolezzo. Inoltre si è fatto promotore del patrimonio artistico italiano, denunciando l'incuria di cui è vittima. Tradurlo non è stato facile, ma almeno l'intervento non è stato molto lungo e comunque...Un grande onore!
Mi sono tanto divertita sabato, che domenica ho deciso d'imbucarmi in un altro incontro che ha attirato un sacco di gente. Vittorio Sgarbi presentava il suo nuovo libro. Devo confidarvi che tutti attendevamo con ansia quest'evento, ci aspettavamo che partisse prima o poi una salva di "Capra!Capra!Capra!" come abbiamo visto a Blob. L'impressione che ho avuto è stata comunque che, se a vedere Daverio sono andate persone appassionate d'arte, a vedere Sgarbi si sono recati gli appassionati di Sgarbi. Il suo intervento infatti, pur partendo dall'argomento del libro (la rappresentazione della Natività nella pittura), è sfociato in una serie di lagnanze sulla sua trasmissione che la Rai ha sospeso dopo appena una puntata, e sui meriti che la precedente gestione del Comune di Milano aveva avuto dandogli fondi per la sua iniziativa Officina Milano. A livello di traduzione è stato abbastanza complesso, soprattutto perchè parlava velocissimo e le sue considerazioni sfociavano in considerazioni inaspettate.
Alla fine dell'incontro, Sgarbi si è fermato a firmare copie del suo libro e a far fotografie con i suoi fan, è rimasto a lungo e infine s'è allontanato, insieme a un codazzo di ammiratrici in età.

E' stata proprio una bella esperienza, spero di ripeterla il prossimo anno.
Bookcity ha portato i libri in tutta la città, ha avvicinato potenziali lettori e (speriamo) dissolto quella snobberia che a volte aleggia sulla cultura del libro.
Nel sito trovate il resoconto filmato dei tre giorni di Bookcity Milano 2012

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