Come moltissime persone ho un sogno,
lavorare in mezzo ai libri: come autrice, disegnatrice,
bibliotecaria, libraia o editore, qualsiasi cosa andrebbe bene. Ma di
come si fanno i libri, di come
arrivano in libreria, delle ragioni
della continua crisi dell'editoria non ne sapevo nulla, e nemmeno
sono stata in grado recuperare informazioni per farmi un'idea di come
funzioni il sistema. Questo volumetto ha posto infine termine alla
mia ignoranza, e la nebbia mitica che avvolge il mondo degli editori
italiani ha iniziato a dissolversi. Per rivelare purtroppo una
situazione agghiacciante, che però è meglio conoscere.
Creare un libro, pubblicarlo e venderlo
non è semplice, e non solo per una questione di soldi: bisogna
conoscere l'oggetto-libro, mantenere relazioni con i distributori,
sapersi promuovere, saper scegliere gli autori e sviluppare i
progetti editoriali, conoscere le nuove tecnologie, i calendari di
pubblicazione e (soprattutto) l'infernale sistema burocratico e di
tassazione italiano. Ognuna delle figure che ruotano intorno ai libri
ha parte attiva nella loro vita, anche i lettori, normalmente portati
a vedersi come passivi, in balìa delle scelte delle case editrici e
di conseguenza del mercato; in realtà contribuiscono in non poca
misura alla vita dei libri e alla cultura. L'acquisto di un bene è
di per sé un gesto forte, e quando compriamo un libro favoriamo un
certo tipo di autore, di casa editrice, di libraio: rifornirsi di
letture in una piccola libreria o in un megastore o in un
supermercato non è la stessa cosa, e il vantaggio di risparmiare
qualche centesimo può essere alla lunga un danno; nemmeno scegliere
un volume “di grido”, un titolo scritto da qualcuno già noto o
da un autore meno conosciuto che però potrebbe avere qualcosa di
nuovo da dire è qualcosa che non ha conseguenze. Certo, la fiducia
non va data a chiunque a prescindere, solo perchè sconosciuto o
pubblicato da una piccola casa editrice, ma per lo stesso motivo non
bisogna escludere determinati autori dalla nostra ricerca e non
dargli una possibilità. Luca Leone chiama il lettore in causa
togliendogli il ruolo di semplice consumatore, dandogli delle precise
responsabilità e con esse gli ricorda che scegliere un libro è
qualcosa che prende tempo e che va fatta con calma e amore.
Ovviamente anche autori, editori,
distributori e librai hanno dei doveri, e sono sia pratici che
deontologici. Questo libro non ha solo il merito di spiegare in modo
limpido, appassionato e piacevole come funziona l'editoria italiana,
ma anche di chiarire le relazioni e i ruoli -strettamente collegati
tra loro- di ognuno dei protagonisti in gioco. Quando si conoscono i
fatti ci si sente più comprensivi per i prezzi dei libri, esagerati
ma dovuti ad un carico fiscale veramente assurdo, e desiderosi di
seguire le piccole case editrici, quelle che di fatto scoprono i
nuovi talenti e sono fonti di novità e varietà in un panorama che
appare sempre più appiattito e conservatore. Non mancano un capitolo
(piuttosto divertente) dedicato agli autori che contiene anche
qualche utile consiglio per chi voglia presentare i propri lavori ad
una casa editrice, e uno che si occupa dell'ebook e spiega
perfettamente i motivi pratici e affettivi per cui questo mezzo
difficilmente riuscirà a sostituire il nostro amato libro di carta.
Finita la lettura certamente i sogni
(anche i miei) si saranno ridimensionati, ma saremo in grado di
apprezzare il lavoro che sta dietro ad ogni volume e di fare scelte
più consapevoli e soddisfacenti. Vi consiglio anche di visitare il
sito di Infinito Edizioni, molto ben fatto.
(Luca Leone “Fare Editoria”, 2013
Infinito Edizioni)
3 commenti:
Interessante.
Io ero rimasto ad un
IVA più vantaggiosa (il 4%) rispetto,
ad esempio, a quella per la musica
(il 20%). E' cambiato qualcosa?
Mah, tanto per darti un'idea, l'editore paga le tasse su tutti i volumi invenduti, che ha in magazzino o in libreria. E se non li vende ha pagato le tasse per niente(pensa ai libri che vanno al macero), ed è solo una delle spese...Ma il carico fiscale è veramente sorprendente!
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