domenica 28 novembre 2010

Arte coi libri

Ecco il sito di Alexander Korzer-Robinson, un artista che lavora utilizzando i libri come materia prima.
Se da un lato la sua tecnica è opinabile per coloro che amano il libro in quanto oggetto, dall'altra non si può fare a meno di ammirare queste opere...

sabato 27 novembre 2010

Un Libro a Milano 2010

Seconda edizione del "salone della piccola e media editoria indipendente", che raccoglie decine di piccoli editori da tutta Italia e propone libri di ogni genere, dai classici greci a saggi sul tarantismo.
Molte proposte interessanti e qualcuna più trash, quando ci si avvicina a banchetti che propongono soprattutto libri di fate e gnomi dalla grafica agghiacciante o che mescolano il libro col gadget ajurvedico.
La veste estetica è spesso un punto debole di queste piccole produzioni e se un libro non si giudica dalla copertina, è anche vero che un buon scritto merita una bella confezione, che dimostri quanto l'editore crede nel libro che propone.

Tra i banchetti più interessanti segnalo quello di Guido Tommasi Editore, specializzato in pubblicazioni legate alla cucina, ricettari (anche molto belli da guardare) ma anche piccoli libri monografici su alcuni ingredienti (lo zenzero, la vaniglia, il basilico etc.) e volumi che mescolano ricette e racconti legati alla cucina, come "Natali d'Italia" di Stanislao Porzio e "E' l'ora del tè" di Carla Massi.
L'editore La Vita Felice propone invece libretti di saggistica o classici greci come "Le troiane" di Euripide o scritti di Seneca e Platone. Nelle stesse edizioni troviamo poesie di Alda Merini e Majakovskij.
Tagete Edizioni ha una produzione alquanto varia che va dai gialli ai libri di viaggio a prezzi abbastanza contenuti. La signorina, molto gentile, mi ha fatto uno sconto su un libro che ho comprato e mi ha regalato una raccolta di racconti gialli di autori Italiani
Non mancano libri per bambini -Babalibri per fare un nome- e di storia contemporanea come quelli di Zambon Editore (che abbastanza curiosamente ha sede a Francoforte), che esplorano gli avvenimenti storici mondiali, dallo sterminio del popolo ebraico, alla storia della guerra in Vietnam, alla vicenda di Sacco e Vanzetti.
L'incontro più interessante è stato quello con Donne di Carta, un'associazione no profit di Roma che raccoglie editori, librai e lettori.
La signora con cui ho parlato mi ha spiegato il progetto delle "persone libro" di Bradburiana memoria, nato in Spagna ed ora importato anche in Italia. Chiunque può diventare una persona libro imparando a memoria passi dai propri libri preferiti, che siano di narrativa, saggistica, poesia. Anche i testi delle canzoni sono ammessi. Poi i libri si portano in giro, li si "dice" (attenzione, non si recitano nè si fanno letture) per gli altri, per un pubblico.
Quest'iniziativa s'è diffusa per ora in Lazio, Toscana, Puglia e Sardegna. Domani, durante l'ultima giornata della manifestazione, si terrà una "performance" di questo gruppo. E' un'idea interessante, sopratutto perchè non si tratta di letture o teatralizzazioni di testi, tanto in voga e a volte così artificiose. Se v'interessa, l'appuntamento con Donne di Carta è per le 14 presso il Caffè Letterario del salone.

Un Libro a Milano è un'occasione per conoscere un lato un pò oscuro -perchè poco pubblicizzato- ma certamente genuino dell'editoria e per diffondere una cultura del libro che non sia legata solo al bestseller multimilionario o alla moda del momento e l'amore per la lettura, svincolandolo dallo snobismo di alcuni intellettuali e dai tentativi continui del mainstream di fare della cultura in generale un bene per pochi.

Infine ecco qualche link:
www.unlibroamilano.it
www.donnedicarta.org
www.zambon.net
www.guidotommasi.it
www.babalibri.it

lunedì 1 novembre 2010

Nè con gli uni nè con gli altri


Rileggere in questi giorni "Cuore di cane" di Mikhail Bulgakov è illuminante. La prima volta vi cercai la storia, il lato oscuro, ironico ed agghiacciante che fa dei racconti di questo scrittore capolavori del fantastico. Bulgakov aveva il dono di creare un'atmosfera inquietante, abitata da personaggi luciferini che apparivano come per incantesimo, in cui la scienza aveva scopi oscuri e mostrava di essere, nonostante la pretesa di esattezza, una specie di rito magico, tutt'altro che infallibile e schiava di leggi empiriche sconosciute a chi la praticava.

Ma adesso, alla seconda lettura, ti arriva direttamente in testa saltando fuori dalla pagina la consapevolezza di cosa rappresentino i personaggi, quasi archetipici, di questo racconto.
L'intera società Russa degli anni venti va in scena, a partire da Filipp Filippovic, professore emerito che mantiene, in virtù delle sue abilità mediche, ambite dai potenti di ora che si sono sostituiti a quelli di un tempo, una serie di privilegi, ed è pronto a difenderli dagli attacchi dei vari comitati di cittadini e compagni che si fanno avanti.
Con il suo modo di vivere agiato, la sua insofferenza verso le restrizioni e le imposizioni del nuovo regime appartiene al mondo pre rivoluzionario duro a morire.
Ci sono poi Svonder, con il suo codazzo di militanti convinti che cercano con ostinazione di far cedere il vecchio scienziato alle nuove regole e Zina e Dar'ja Petrovna, la cameriera e la cuoca di Filippovic, per le quali la rivoluzione ha cambiato poco, dato che serve erano e sono rimaste.

Soprattutto c'è Pallino, il cane-proletario che viene mutato da Filippovic in essere umano.
In lui la rivoluzione bolscevica s'incarna, portandolo dalla condizione di animale affamato e miserabile a quella di uomo.
Ma con grande sorpresa di tutti, non resta docile ed ubbidiente: brutto e cattivo, Pallinov (come si fa chiamare una volta "umanizzato") si rivolta contro tutto e tutti. In primis proprio contro Filippovic, che lo vorrebbe educato e sottomesso; per far questo Pallinov non esita ad allearsi con Svonder ed il suo Domkom, espressione del potere rivoluzionario.
In breve però tradirà anche loro e li trufferà per inseguire la sua libertà, che non è quella della classe borghese e nemmeno quella bolscevica. Nè uomo nè cane, egli è insofferente alle imposizioni, sta solo dalla propria parte e proprio per questo il suo destino è quello di soccombere. L'unico modo di ottenere la libertà è cercarla per conto nostro ma non ci è concesso, sarebbe troppo pericoloso per chi comanda, di qualunque colore sia vestito.

La metafora scelta da Bulgakov è perfetta, cinica, ironica e valida ancora oggi per illustrare un destino al quale pensiamo di essere sfuggiti ma che con abiti diversi è pur sempre lì ad aspettarci.
Di questi tempi "Cuore di cane" serve a darci uno sguardo limpido ed implacabile sulla nostra condizione, a meditare come, a dispetto delle apparenze, il sogno di Pallinov sia ben lontano dal realizzarsi.

(Mikhail Bulgakov "Cuore di Cane" Oscar Mondadori 2010)