Circondata dai libri dell'Università, mi sono concessa questo vecchio Urania Mondadori dei tempi in cui Fruttero e Lucentini si occupavano di quella collana (non ci dovrebbero essere problemi a reperirlo, è stato rieditato) prestatomi da un giovane cugino.
Una manciata di racconti di fantascienza divertenti, a volte sarcastici e dotati di una certa preveggenza per il futuro, non tecnologico ma sociale.
La partenza non è particolarmente scoppiettante, con la storia che dà il nome alla raccolta, un gran bel titolo per una vicenda dalla trama interessante che però si esaurisce in un deludente giochetto.
Più divertente è "Pellegrinaggio alla Terra", in cui un paesano proveniente da un pianeta colonizzato secoli prima dagli umani, visita per la prima volta la Terra, trovandovi un luogo in cui la morale è capovolta ed in cui succedono cose per lui incredibili, ma che oggi come oggi non sorprenderebbero molte persone.
"La montagna senza nome" è assai gustoso, soprattutto se ne avete le scatole piene di come l'umanità sta trattando il pianeta: evoca infatti un mondo futuro (quanto mai vicino al nostro presente) in cui l'uomo fa esattamente quello che fa oggi, usa in modo strumentale, a proprio esclusivo uso e consumo la Natura, che si sa è paziente, ma fino ad un certo punto
I racconti più riusciti del volume rappresentano società aliene, siano queste su un altro pianeta come ne "I mostri" e in "Criminali Cercansi" o l'evoluzione malata della nostra civiltà, come mostrano "La decima vittima" e "L'accademia". In entrambe i casi dobbiamo confrontarci con nuove moralità, dettate da una logica extraterrestre o da un progresso imprevedibile del genere umano.
In queste storie Sheckley ci presenta con grande divertimento l'inaccettabile (o ciò che consideriamo tale) come la normalità - di più, lo status quo- ed il controllo estremo dell'individuo come quotidianità, costringendoci a meditare non solo sui cambiamenti della società umana e sulle pericolose derive dettate dal desiderio dei governi di creare masse tranquille e controllabili, ma anche su quanto giusta sia la nostra scala di valori "terrestri"(leggi occidentali) e su quale sia la nostra capacità di comprensione della diversità altrui. Quanto mai attuale.
Chiude la raccolta il delizioso "Il catalogo delle mogli", un racconto romantico che ha per protagonisti un colono, una moglie per corrispondenza e una schiera di esilaranti robot. Sarebbe ottimo materiale per un allegro, colorato musical con lieto fine e tanti balletti meccanici, magari sullo stile della "Fabbrica di cioccolato" di Tim Burton. Pensaci Tim!
(Robert Sheckley "Mai toccato da mani umane" Classici della fantascienza Mondadori Urania)
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