Per forza e per amore, molti di noi leggono sui mezzi pubblici. Andando al lavoro o a scuola, in treno, metropolitana, tram, autobus, niente è meglio di un libro per isolarsi e magari dimenticarsi di essere in una carrozza affollata e puzzolente, senza riscaldamento o senza aria condizionata, a seconda delle stagioni.
Uscendo di casa la mattina presto, mi sono resa conto che la sofferenza più grande è l'invasione della proprio piccolo spazio vitale da parte di estranei semi addormentati, sgomitanti per raggiungere un posto a sedere, a volte puzzolenti di sudore già alle 8 di mattina. Leggere non "diffonde un delicato profumo" (per citare le pubblicità di deodoranti per interni) ma permette di estendere un minimo il proprio piccolo territorio o almeno limitare l'invasione. Perchè quello che leggi fa eco nella tua testa e solo nella tua.
E' una difesa dal rumore, dalle chiacchere degli altri, dalla questua incessante, dal disagio e dalla rottura di scatole di stare andando a lavorare così presto la mattina. Una specie di esercizio zen di concentrazione. Può capitare di attaccare discorso a proposito della lettura del vicino che c'incuriosisce al punto di chiederne il titolo o essere la stessa che noi abbiamo già concluso e sulla quale avremmo voglia di scambiare qualche parere(possibile che nessuno dei milioni di lettori di Larsson -ad esempio- non abbia sentito il bisogno di scambiare qualche impressione riguardo la sua trilogia?).
Il ritrovare un estraneo a leggere il nostro stesso libro o uno dello stesso autore (ad esempio King), ci fa sentire meno lontani, scatena una piccola empatia, sbreccia la barriera di esasperazione e diffidenza che ci portiamo dietro. Fratelli di lettura.
Chi va in macchina è certo immune dalle invasioni, ma non può certo leggere mentre guida. A meno di essere veramente incosciente.
Lo scorso anno inaugurai una piccola rubrica sul blog Doppiaazione dal titolo "Bookspotting": il gioco consisteva nel prendere nota dei titoli letti sui mezzi pubblici, per scoprire libri nuovi ma anche fare una specie di punto sui più letti. Infatti, credo che il metrò sia un ottimo metro per misurare le vendite librarie.
Inoltre la tentazione di scoprire cosa leggono i tuoi compagni di carrozza è sempre forte: potrebbe succedere che trovi qualcuno che sta leggendo un libro di Roth e magari a sbirciarne le pagine ti mette voglia di procuratelo. Magari hai trovato uno scrittore che ti piacerà da matti. Il mondo è pieno di libri di cui non conosciamo neanche l'esistenza! E molti viaggiano sulle rotaie del tram e del treno, come leoni e leopardi che passeggiano nella savana cittadina.
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