Una trama improbabile, un linguaggio didascalico e logorroico che vuole stupire i lettori per il suo lirismo, le sue immagini poetiche; un imbarazzo che inizia dalla prima pagina e per ora non molla.
Detto tutto questo, e specificato che per sopravvivere mi sono buttata immediatamente su un altro libro, vi chiedo: VOI lo finireste? Oppure lo restituireste con un sorriso ed una scusa ben costruita? E se lo finiste, ammesso di non cambiare idea sul valore dell'opera, cosa direste al collega? Una pietosa bugia o la verità, pur portata con garbo? Sareste in grado affrontare un dibattito continuando a sorridere e cercando disperatamente un lato positivo in tutta la faccenda?
Aspetto le vostre risposte.
2 commenti:
A mio parere tutto dipende dalla confidenza che
hai con lui.
se è scarsa, diventa imbarazzante
e un pò indelicato restituirlo senza
averlo finito.
d'altro canto se non c'è una buona
confidenza uno non dovrebbe neanche
mettersi a prestare libri.
finirlo se non ti piace assolutamente
no. perchè sottrarre tempo ad altre
attività più interessanti?
calcola che se gli spieghi diplomaticamente
che c'hai provato, ma non è proprio
il tuo genere, magari lo dissuadi a
prendere simili iniziative in futuro, il che non sarebbe male.
Uhm, perche' diventare come il celebre Tafazzi?
Glielo restituisci con un sorriso e gli dici che purtroppo non ti e' piaciuto.
Se non e' un bambino non si offendera'. La sincerita' e' sempre ben accetta, puoi anche solo dire "Non mi e' piaciuto" basta...
:o)
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